La Route Map, data a corredo per ogni iscritto, il foglio che sarà timbrato a ogni controllo della Valdorcia Gravel, avrà anche l’importante compito di segnalare la traccia dei magnifici percorsi proposti.

La Valdorcia Gravel infatti sarà un piccolo grande viaggio, indipendentemente dal percorso scelto… Ecco perché ci piace farvi conoscere qualcosa in più delle solite notizie tecniche sui tracciati, e  per semplicità iniziamo dal  proposta più facile il  Frugale, che misurerà circa 36 km con un dislivello di 700 metri.

Questo tracciato rappresenta una meravigliosa scoperta della terra che da’ i natali al Brunello di Montalcino DOCG, forse il vino rosso più prestigioso d’Italia.

Dopo aver superato il passo del Lume Spento, dove nelle giornate più limpide la vista arriva fino all’Isola d’Elba, alle montagne della Corsica, al Terminillo e all’Appennino Umbro-marchigiano, si arriva a Sant’Angelo in Colle situato a 444 metri sul livello del mare.

Questo borgo è una vera terrazza affacciata sul mare dei vigneti situati subito sotto, che  in ogni autunno si tinte di colori saturi come una tavolozza!

Sant’Angelo in Colle si caratterizza per la pianta ellittica, e per il “Cassero” un torrione al centro del paese.

Ancora discesa e poi risalita passando per Terra Rossa, terra dai colori rossastri, fiancheggiando il Castello di la Sesta.

Questa zona è una delle più belle del Comune di Montalcino, sempre esposta a sud, riparata dai venti freddi e dalla tramontana; vi fioriscono e maturano limoni, aranci e dalla fine di febbraio ci sono già gli squisiti asparagi selvatici.

Una ricetta locale, davvero speciale, con base degli asparagi selvatici è quella delle Tagliatelle con asparago selvatico e salsiccia (o rigatino)  il cui soffritto cui comprende anche la cipolla bianca, un po’ di peperoncino e olio extra vergine d’oliva e a cottura  ultimata anche l’aggiunta di pecorino di Pienza di media stagionatura.

Ma eccoci a Castelnuovo dell’Abate situato un “poggio” a 385 metri con vista sulla magnificente Abbazia di Sant’Antimo.

Castelnuovo oltre che sede storica del team Orso on Bike, rappresenterà per i partecipanti, la possibile sosta al fornitissimo ristoro.

Subito sotto il borgo in posizione riparata si può vedere la Fonte Pressa, dove si narra che Carlo Magno, il fondatore di Sant’Antimo, si fermo ad abbeverare i cavalli.

Lenta risalita in asfalto verso Montalcino, transitando per storiche aziende produttrici di vino Brunello, come Fanti, la Fattoria dei  Barbi, il Greppo, con l’elegante viale contornato da secolari cipressi, dove sarà obbligatoria una foto!

Il percorso medio chiamato Saporito metterà a prova i “gravellatori”; infatti spalmati su 73 km ci sarà da superare un dislivello di 1650 metri.

Dalla vecchia stagione di Monte Amiata Scalo,

una lunga e a tratti impegnativa salita, in special maniera sulle rampe dal  settore di strada bianca dell’Aiuole, si arriverà a Castiglione d’Orcia, le cui prime storiche notizie risalgono al 714.

Questo borgo, e relativo pittoresco castello  di Rocca a Tentennano , offre ai visitatori un centro medioevale tutto da vedere, dove si segnalala Piazza Il Vecchietta, molto irregolare che stupisce per la pavimentazione composta da grossi ciottoli fiume. Di fronte il vecchio palazzo comunale con il campanile a vela che sovrasta l’antico pozzo  di travertino datato 1618.

Un piatto tipico della tradizionale cucina castiglionese sono I Pici con le Briciole.

Fate un soffritto con aglio olio e peperoncino, che serva da fondo per fare dorate il pane in piccolissimi pezzetti…le briciole appunto… al termine condire i pici rigorosamente fatti a mano!

Una bella e larga discesa sterrata davvero panoramica… e ci troveremo al borgo termale di Bagno Vignoni, dove è previsto un ristoro proprio nella piazza centrale  che è incredibilmente ricca di fascino, e dove la leggenda narra che, Santa Caterina da Siena , nel suo soggiorno nel borgo, amava immergersi in queste calde acque.

Forse la location più bella del mondo per un ristoro?

Ma la bellezza del luogo, svanirà dopo poco, perché ci attende la dura salita di 2 km che ci porterà a Vignoni Alto, altro sito da dove si può godere un eccezionale panorama sulla Val d’Orcia.

Poi di seguito il centro di San Quirico d’Orcia, l’antica SS Cassia, Torrenieri e la strada dei “Gambocci” dove recentemente è transitata la carovana del Giro d’Italia, e da dove si potrà vedere la cittadina di Montalcino appollaiata a quota 564 metri, dove è previsto l’arrivo.

I determinati e fortunati 150 ciclisti che affronteranno il percorso Goloso, non molto lungo circa 117 km ma condito con oltre 2600 metri di dislivello, proseguirà dalla Strada del Pozzo verso Contignano, la cui sagoma del Castello di scorge da lontano.

Contignano (altro luogo di ristoro) è noto per essere al centro della produzione del pecorino della Val d’Orcia, di cui i primi scritti autorevoli si hanno fin dal 1400.

Attualmente la trasformazione della quasi totalità del latte prodotto in questo territorio , avviene nel caseificio di Contignano.

Oggi vi sono svariate  qualità di formaggio pecorino: da quella aromatizzato, a quello di fossa, a quello all’uva…ma gli esperti sono d’accordo nel ritenere  che le migliori forme di pecorino devono avere un diametro di circa 14.15 cm e un peso variabile tra 900 e 1000 grammi, da notare che per ottenere ciò occorrono circa 5,5 litri di latte per il pecorino fresco e circa 6.5 per quello stagionato.

Il suggestivo territorio intorno al piccolo borgo, è dominato in alto a quota 897 metri, luogo più alto dell’intera Val d’Orcia, dalla snella ma possente Rocca di Radicofani, già rifugio del “bandito locale”  Ghino di Tacco.

Via in discesa, verso la famosa quercia delle Checche, trovando finalmente un po’ di pianura, poi la rovinata strada asfaltata di Casal Piano, sfiorando l’abitato di Pienza, patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO e proseguendo sempre in pianura.

A un certo momento scoprirete di essere immersi in un  ambiente quasi magico, fatto da dolci colline, da campi finemente lavorati dalle inimmaginabili  tonalità di marrone, con i profili dei cipressi in alto come sentinelle a guardia che tutto resti così!

Dopo una breve salita  eccoci giunti a San Quirico d’Orcia, noto anticamente per la notevole quantità di cantastorie, che nel 1938 inneggiarono alla vittoria di Gino Bartali al Tour de France. Ma che era famoso anche per il gran numero di artigiani che brulicavano per le vie del borgo: falegnami carrai, fabbri, maniscalchi e soprattutto calzolai.

Una ottima ricetta della tradizione di San Quirico d’Orcia è il Cinghiale con funghi e polenta. Dopo aver messo a macerare la polpa di cinghiale, si fa saltare il tutto su un fondo di sedano, carote, timo, allora e infine per la marinatura un buon bicchiere di fino rosso della val d’Orcia. Trifolare a parte i funghi e preparare la polenta (non quella istantanea) nel modo consueto. Al termine unire il tutto.

In lontananza ecco Montalcino, che raggiungeremo dopo poco… qui il piccolo grande viaggio in bici sarà completato!

A tutti i partecipanti però rimarrà ben impresso un ricordo di una giornata in bici, di sport, di fatica, ricca di emozioni, di gioia  e di panorami unici al mondo.

Ecco perché adesso la VAL D’ORCIA, LA PATRIA DEL GRAVEL vi aspetta con i colori e la sua magica luce dall’alba al tramonto in ogni periodo dell’anno.